CALOGERO BARBA è nato a Mussomeli (CL) nel 1958. Ha studiato all’Istituto Statale d’Arte “Filippo Juvara” di San Cataldo (CL) e completato gli studi all’Accademia di Belle Arti di Palermo nel corso di Scultura. Nel 1980 approda alla Scultura e grazie alla frequentazione delle Gallerie d’Arte e degli studi di alcuni artisti palermitani matura la conoscenza del divenire dell’Arte Visiva.
Circhi Croma, 1994
Calogero Barba was born in Mussomeli in 1958 and graduated with a degree in Sculpture from the Palermo Academy of Fine Arts. A young professional sculptor by 1980, he was able to learn the trade through frequent visits and independent studies of art galleries and selected Palermitan artists. Over time, Calogero developed the understanding and practice necessary to become a true visual artist. In 1986, Mr. Barba began his work on the theme of Anthropology, and in 1990, formed a working partnership with Francesco Carbone, with whom he later formed the Contemporary Anthropological Art Group.
CALOGERO BARBA Né à Mussomeli, Sicile en 1958
Dans les processus d’acculturation (mise en contact avec une culture différente et assimilation totale ou partielle), dont nous a amplement parie Alphonse DUPRONT, nombreux sont les mécanismes xnentaux, psychologiques, moraux, matériels etc…, qui consentent à filtrer (à un niveau varie de manifestations et d’interèts) les éléments d’une culture donnée à laquelle on vient en contact, pour la mettre dans celle à laquelle on appartient et dont on découle.
Une évolution graduelle soutenue par une recherche assidue et conséquente, attentive et intelligente, continue de xnarquer le parcours de Calogero Barba, élargissant les horizons d’une structure basée sur les projections non documentaires de l’ethnographie dans les milieux d’une esthétique forte d’une théorie parmi les plus originales et avancées.
L’objet de Barba Calogero transite ainsi dans les itinéraires conceptualisés du langage créatif, en agissant sur une culture matérielle d’origine et en la rendant surprenante, d’expression d’un art dans lequel plastifié, couleur, architecture et formes interagissent.
Ainsi, l’ex-répertoire ethnographique, les symboles et les usages rituels qui l’ont accompagnés dans le long travaii du passe se changent en un système de signes offert à l’intuition de l’observateur.
Il 1986 è l’anno in cui inizia i progetti a carattere Antropologico. Nel 1990 entra in contatto con Francesco Carbone e collabora alla formazione del gruppo di Arte Antropologica Contemporanea. Sono significative di questo periodo le personali tenute
Monreale, Associazione Andrea Pantaleo, 1992
all’Associazione Culturale “A. Pantaleo” di Monreale nel 1992, alla Galleria “Acefalo” di Bagheria, all’Accademia di Belle Arti “Picasso” a Palermo, al Duomo, Cappella Rosariello, Partinico (PA) nel 1993 e alla Galleria “Qal’AT arte contemporanea” di Caltanissetta nel 1995.
Nel 1994 con la rassegna “Sensi di pace annunciata”, espone al “Museo Civico d’Arte Contemporanea” di Gibellina (TP). Nello stesso anno viene segnalato sul catalogo della Scultura Italiana Mondadori, da Giuseppe Quatriglio. In occasione del decennale dell’attività di “Novorganismo 1984/1994”, viene invitato ad esporre all’Accademia di Belle Arti di Catania. Nel 1995 collabora alla rassegna “Lumina Limina” che suscita ampio consenso critico.
Circhi Croma, 1994
Sempre nel 1995 viene selezionato come artista siciliano a partecipare con un’installazione plastica alla “Biennale Internazionale di Marsiglia” (F). Nel 1996 è presente all’Oratorio di San Sebastiano di Forlì con la mostra “Ulisse”, sempre nel 1996 il ritorno al Museo d’Arte Contemporanea di Gibellina con la mostra “Di un certo nomadismo dell’Arte”. Nel 1997 su invito dell’Università di Pavia è presente al Collegio Cairoli con l’installazione “Vagliare la Stampa”, recensita e pubblicata sul quotidiano “La Provincia Pavese”. Significative sono le mostre personali tenute nelle Gallerie “Art Club” di Catania e “Monogramma Arte Contemporanea” di Roma. Sempre in questo periodo cura la Rassegna Internazionale “LibroContiguo”,
Mostra LibroContiguo
che vede la presenza dei nomi più noti della Poesia Visiva. Nel 1998 è invitato alla rassegna “In forma di Libro”, dalla Civica Galleria d’Arte Moderna di Gallarate (VA). Nell’ambito dell’Estate in Città ’98 a Caltanissetta realizza l’happening/installazione “Lo sguardo della scrittura”, dove coinvolge i fruitori ad intervenire sull’opera stessa. Negli anni 1999/2000 tiene diverse personali in campo nazionale la prima a Latina dove realizza l’installazione “Opera aperta” con dei libri in cera d’api, la seconda a La Spezia presso la “Galleria Il Gabbiano”, e la terza a Palermo alla Galleria “Studio 71”, le mostre vengono recensite positivamente dai critici dei rispettivi quotidiani delle città ospitanti. Viene invitato alla rassegna “Il Perugino”, tenutasi al CERP, Rocca Paolina di Perugia. Sempre di questo periodo sono le presenze in mostre all’estero tra cui “Tondo Italiano”, Helsinki, Finlandia; “International Book Exhibition” Szekesfehrevar, Ungheria; “Happy Birthday Johannes” Gutenberg Papillon, Mainz, Germany; “III Biennal International Exhibition”, Moguer, Huelva, Espana.
Nei mesi di Febbraio e Marzo del 2001, ha tenuto delle mostre personali al Centro “Luigi Di Sarro” di Roma e allo “Spazio Pestalozzi” di Milano. Recentemente nell’ambito delle attività culturali del territorio nisseno ha promosso e curato diverse mostre d’Arte Contemporanea tra cui: “Una cartolinaper la pace”,“Il Sacro nell’Arte Contemporanea”,
Incontro Artisti Italiani e Sloveni
“Incontro, artisti Italiani e Sloveni a confronto” e “Segni e tracce della ricerca artistica sancataldese”. Recentemente ha collaborato alla realizzazione della mostra “Parole in vista, momenti della scrittura visiva e del libri d’artista in italia”tenutasi al Centrosociale di Montedoro (CL). Nel 2002 ha esposto a Milano alla “Galleria
Sacello sicano, 1997
Magenta52” e a Foggia presso la Galleria “Laboratorio Artivisive” con un testo critico di E. Miccini. Tra le ultime mostre si ricordano “Cieli di Terra”, al Museo Archeologico di Lamezia Terme e al Museo Civico di Taverna (CZ). A Settembre partecipa a “Scarti 02” dove realizza in un ex mercato coperto l’installazione dal titolo “Emittente a margine”. Nel mese di Novembre 2002 viene invitato ad esporre al Centro d’Arte “L’Idioma” di Ascoli Piceno, dove si contrappone in senso espositivo a Giuseppina Riggi.
Da anni si occupa di libri d’artista, sia come operatore culturale sia come artista librista. Nel 1997 Calogero Barba nello spazio del Qal’At, cura la mostra sul libro d’Artista dal titolo “LibroContiguo” (1997). Come organizzatore realizza in Sicilia il primo evento di Net Art dal titolo “Poesia Globale, Net-Action virtuale e reale2002”,evento poetico svoltosi al Qal’At artecontemporanea di Caltanissetta e in contemporanea in varie località del mondo attraverso il collegamento diretto in internet. Inoltre cura le mostre personali di due dei maggiori artisti del movimento Fluxus:
Mostra Giuseppe Chiari
Giuseppe Chiari, “Gesti sul piano e oltre” (2003) e Nam Jan Paik, “Novecento” (2004).
Progetti per Pierre, 2007
Nel 2007 ha partecipato al progetto “Camera 312- promemoria per Pierre”, curato da Ruggero Maggi ed inserito all’interno della 52ª Biennale di Venezia.
Nel 2008 alla Scuderia di Bologna, partecipa a “Immagini e parole in gioco”. Nel mese di novembre/dicembre partecipa al Torino World Capital Design 2008 con il progetto “Profondità 45 Michelangelo al lavoro” live-Action tenutasi a Palazzo Atena. Come operatore culturale ha promosso e curato diverse rassegne d’Arte Contemporanea tra cui: “Il Sacro nell’Arte Contemporanea”,“Incontro, artisti Italiani e Sloveni a confronto” e “Segni e tracce della ricerca artistica sancataldese”; “Libro Contiguo”; “L’arte ricercata”, mostra tutta al femminile. Ha collaborato alla realizzazione delle mostre “Parole in vista, momenti della scrittura visiva e del libri d’artista in italia” e “Libretto digitale n° 10”.
I.S.A. il Parco di Scultura – Foto del cantiere di scultura
Per conto dell’I.S.A. “F. Juvara” di San Cataldo nel 2008 ha ideato e curato il progetto “Memorie di pietre”, parco di sculture in pietra di Sabucina.
Nel 2010 colloca una scultura permanente presso il Museo della Solfara dell’ex miniera Trabia-Tallarita di Sommatino CL. Da anni si occupa di libri d’artista e scrittura visuale, come operatore culturale dirige l’Archivio di Comunicazione Visiva e Libri d’Artista.
Forma e controforma, 2010, installazione permanente, ex miniera Trabia-Museo della Solfara. Sommatino-Riesi CL
Dalla seconda metà degli anni Novanta si interessa di elaborazioni digitali al computer investigando le risultanze coloristiche che il mezzo suggerisce. Nel 2011 partecipa alla 54ªBiennale di Venezia, “Padiglione Italia”, Lo stato dell’arte nel 150° dell’Unità d’Italia – L’arte non è Cosa Nostra a cura di Vittorio Sgarbi.
Vastissima la bibliografia, del suo lavoro si sono occupati prestigiose firme del mondo della critica d’arte tra cui: C. Alessandri, M. Apa, I. Apolloni, P. Balmas, L. Barbera, M. Bignardi, G. Bonanno, M. Borzone, T. Calà, F. Carbone, G. Cavarretta, L. Cocevari-Cussar, T. Coltellaro, V. Conte, G. Diana, G. Di Genova, O. Fazzina, S. Ferlito, A. Gerbino, A. Greco, D. Gulizia, G. Ingaglio, G. Labrosciano, M. La Rosa. A. Marino, P. Marino, E. Miccini, R. Mistretta, M. Palminteri, G. Riu, V. Scorsone, M. Scorsone, F. Spena, C. Strano, E. Valenza, M. Vinella.
Articoli della sua attività sono apparsi su varie riviste specializzate d’avanguardia tra cui: Flash Art, Segno, Juliet, Art Leader, Terzocchio, Kaleghè, Arte e Critica, Tema Celeste, Next, Titolo ecc. Tra i quotidiani: La Sicilia, Giornale di Sicilia, XIX Secolo, Il Resto del Carlino, Roma, La Provincia Pavese, Il Messaggero, Il Tempo, Roma, La Voce Repubblicana, Il Giorno, La Repubblica, Il Giornale d’Italia, Il Secolo d’Italia, La Gazzetta del Mezzogiorno.
Sue opere si trovano in prestigiose collezioni museali tra cui: Museo Civico di Gibellina; Museo Civico di Gallarate (VA); Museo Civico di Praia a Mare (CS), Museo Civico di Belvedere Ostrense (AN); Museum, Bagheria (PA), Cargo, Centre D’Arts Visuels, Marsiglia; King St. Stephen Museum, Szekesfehervar, Hungary; Pinacoteca d’Arte Contemporanea “Godranopoli”, Godrano (PA); Archivio di Libri d’Artista, Milano; Galleria del Credito Valtellinese, Sondrio; Museo Diocesano di Caltanissetta; Galleria d’Arte Sacra Santa Maria, Siracusa; Civica Galleria “G. Sciortino” di Monreale; Museo Civico di Taverna (CZ); Museo Civico di Buddusò (SS); Palazzina delle Arti La Spezia, World Museum, Cesano Maderno (MI).
contatti:
E-mai: calogerobarba@tin.it – tel. 3291682948
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La Biennale del libro d’artista – una manifestazione curata e ideata da Gennaro Ippolito e Giovanna Donnarumma, promossa da Lineadarte Officina Creativa in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e Turismo del Comune di Napoli, per la promozione e divulgazione del media libro d’artista – si propone di far emergere quella che è oggi la pratica del libro d’artista in ambito nazionale ed internazionale.
Presenti alla manifestazione oltre 400 ARTISTI, provenienti dai cinque continenti.
Attualmente la Biennale del Libro d’artista è la più importante manifestazione del genere in Italia .
In esposizione: mail art, fanzine, unique, libri oggetto, libri muti, poesia visiva, ebook multimediali e non , taccuini d’artista, box d’artista. Arte libera per una libera manifestazione, che ha scelto come palcoscenico la città di Napoli, anche per questa V edizione.
FLUIDI LIBRI SULLA LINEA DI CONTINUUM
di Calogero Barba
Se nel XVI secolo l’invenzione della stampa a caratteri mobili ha modificato il senso statico di pensare e di vedere, alla fine del secondo millennio e con l’avvento dell’elettronica, l’uomo contemporaneo ha mutato ulteriormente la visione del pensare e del vedere.
Nel clima delle Avanguardie storiche italiane nel primo Novecento la pratica sperimentale sul libro d’artista riconosce come iniziatori e precursori alcuni autori creativi futuristi che editano intenzionalmente particolarissimi libri oggettuali, come Fortunato Depero (Fondo, 1892-Rovereto, 1960) con il Libro con bulloni, 1927, Filippo Tommaso Marinetti (Alessandria d’Egitto 1876 -Bellagio, 1944) e Tullio d’Albisola pseudonimo di Tullio Mazzotti (Albisola, 1899 –Albissola Marina, 1971)con Lito-Latta, 1932e ancora Tullio d’Albisola e Bruno Munari con Anguria lirica, 1934 libro opera di latta litografata considerato il vero capolavoro del futurismo[i].
Bisogna aspettare la fine della seconda guerra mondiale affinché gli artisti riprendano il ruolo di operatori estetici e ricercatori del libro d’arte come medium.
Sul finire degli anni ’50 e l’inizio degli anni ’60, gli operatori estetici e visivi italiani prendono coscienza della necessità di entrare nel dibattito europeo dell’arte con contributi originali.
In Italia nel dopo guerra viene avviata la ricostruzione del paese e la ripresa delle attività economiche e culturali, e nel campo della ricerca grafica e artistica è la figura del Designer Bruno Munari[ii] che avvia diverse investigazioni ed esplorazioni nei vari campi della comunicazione visiva come quello dedicato ai Libri illeggibili, ai Libri inutili, ai Prelibri per bambini. L’artista designer aprì la strada della ricerca in questo settore particolare dell’arte che a tutt’oggi continua con apporti suggestivi da parte di autori creativi.
L’uomo di oggi vede e pensa per immagini in senso digitale, accostandosi ad elementi come il video al plasma, il colore, il movimento, il lettering, la luce artificiale, i pixel e i segni che lo bombardano nella sua quotidianità. Sono segni che l’occhio recepisce di fatto, anche contro la propria volontà, è la forza prepotente della comunicazione digitale che ha invaso anche i “Nonluoghi”[iii] – centri commerciali, supermercati, alberghi, aeroporti, treni, aerei, autostrade, stazioni, stadi sportivi, campi profughi.
Questo aspetto già ampiamente preannunciato dal filosofo Herbert Marcuse e da Marshal McLuan[iv] ha trovato una reazione consapevole negli autori delle Neoavanguardie internazionali.
Anche Guy Debord[v] agli albori dell’era televisiva, ha intuito con lucidità agghiacciante che il mondo reale si sarebbe “trasformato” in immagini, che lo spettacolo sarebbe diventato “la principale produzione della società attuale”, frutto maturo della globalizzazione.
Gli anni sessanta hanno segnato un percorso iper-ideologizzato che affondava le radici nello scontro generazionale e ideologico. Sono gli anni della Guerra del Vietnam, della Beat Generation, del Muro di Berlino, del movimento di contestazione studentesca dei paesi occidentali in vista di una visione evolutiva nell’ambito sociale dentro il pensiero postmoderno.
E’ alla fine degli anni cinquanta e gli inizi degli anni sessanta che in Italia in ambito concettuale, con le cosiddette Neoavanguardie Letterarie/Visive viene divulgato e diffuso il lavoro di sperimentazione e abbattimento dei linguaggi tradizionali. Anche Napoliha partecipato vivamente alle attività neoavanguardiste producendo libri e riviste come Quaderno,Linea Sudtra il 1963 e il 1966,diretta da Luigi Castellano (Luca) collaborato da Mario Persico e Continuum con Stelio Maria Martini e Luciano Caruso.
Il poeta visivo e operatore culturale Stelio Maria Martini realizza nel 1962 “Schemi”, libro di scrittura sperimentale suddiviso in tre sezioni diverse e complementari dove spicca una raccolta di 14 collages, stampato e diffuso a Napoli da Edizioni di Documento Sud, opera realizzata con la tecnica del collage di titoli e fotografie estrapolati ed asportati dai quotidiani e dai rotocalchi, con un procedimento di decontestualizzazione della scrittura, tecnica compositiva che negli anni a venire sarà utilizzata dai poeti visivi. Lo stesso autore nel 1965 pubblica parzialmente sul numero due della rivista Linea Sud, Neurosentimental, edito in seguito in auto edizione su Continuum, Napoli 1974, e per le Edizioni Morra nel 1983. Libro d’artista questo, definito poema/collage, costruito anch’esso con collage di titoli e fotografie che anticipa per concezione molti libri d’artista, un romanzo visivo che non ha un andamento lineare del senso.
Quasi in contemporanea alla mostra sul libro d’artista della biennale veneziana del 1972 , si tiene la mostra “I Denti del Drago – Le trasformazioni della pagina e del libro nell’era post-gutenberghiana”, (giugno-luglio 1972) presso la Galleria l’Uomo e l’Artedi Milano con mostra e catalogo a cura di Daniela Palazzoli[vi]. La mostra della Palazzoli e il saggio critico pubblicato nel piccolo catalogo della galleria “L’uomo e l’arte” con edizione in proprio è da ritenersi una pietra miliare nell’ambito dello studio e della ricerca nel settore del libro d’artista.
Renato Barilli e Daniela Palazzoli nella 36ª Biennale di Venezia[vii] del 1972 curano la mostra “Il Libro come luogo di ricerca”. Nel testo in catalogo Daniela Palazzoli condivide a livello teorico l’affermazione di Renato Barilli che considera la sezione veneziana sul “Libro d’Artista” un prolungamento sul tematica del comportamento, dove il libro è l’opera e nel contempo territorio circoscritto su cui l’artista può operare autonomamente.
In Italia tra i più significativi apporti teorici si ricordano il saggio di Germano Celant[viii]dal titolo Il libro come lavoro d’arte, Book as Artwork 1960/1970, pubblicato la prima volta in Data nel 1971, dove il critico genovese afferma che il libro è un medium e al contempo è opera autosignificante. Libro quindi come estensione dell’occhio e della mente che richiede la partecipazione attiva tra spazio operativo e fruizione comunicazionale attribuita al medium utilizzato.
Il libro d’artista come luogo di ricerca a volte è stato condiviso anche da più operatori in contemporanea che nella scansione delle pagine hanno realizzato interventi creativi a tiratura limitata assemblati in modo da creare opere multiformi e flessibili. Opere che si presentano a scelta dell’editore/curatore quasi sempre indipendente dall’editoria commerciale, raccolte e rilegate tutte insieme in modo da creare un’opera collettiva come il libro “Onda Sonora” a cura di Ruggero Maggi creato appositamente per la V Biennale del Libro d’Artista di Napoli.
In questi ultimi anni nel territorio italiano da nord a sud si sta assistendo ad un interesse sempre in crescendo nel versante del libro d’artista, ne sono prova le recenti mostre tenutesi in varie città come Milano, Roma, Bologna, Mantova, Prato, La Spezia, Messina, Catania, Bari, Caltanissetta, Enna, Bagheria, inoltre le Biennali del libro di Cassino, Foligno/Spoleto/Urbino e le cinque edizioni della Biennale di Napoli ideate e curate da Giovanna Donnarumma e Gennaro Ippolito. Da ricordare l’attività ultra decennale della Biblioteca Civica d’Arte “Luigi Poletti” di Modena e di molte altre esposizioni nate anche in centri periferici.
La recente nascita di archivi del libro d’artista, e l’apertura di esposizioni in spazi museali e gallerie d’arte dedicati al libro d’artista, confermano l’interesse e l’inflazione che sottolinea ulteriormente l’esistenza di una richiesta culturale che alimenta incessantemente questo atipico fenomeno d’arte.
Il Librismo– termine coniato da Mirella Bentivoglio – è un fenomeno dell’arte contemporanea dalla variegata definizione e classificazione che abbraccia il libro d’artista nelle sue mutevoli definizioni di convergenze e rielaborazioni di forme, di libri figurati, libri oggettuali, libri combinatori, libri contenitori, libri per bambini, di edizioni pregiate, edizioni in portfolio con interventi grafici e materici originali, insomma libro che sfugge alle rigide regole tipografiche editoriali.
Il materiale con cui l’artista realizza e sperimenta le opere è variegato e sorprendente: dalla comune carta riciclata, al cuoio, alla stoffa, al legno, al marmo, al plexiglass, al vetro, al ferro, alla ceramica, recuperando tutto il “trash” della nostra civiltà, per rivitalizzarlo nello spazio della pagina del libro.
Nel libro oggetto/opera, la capacità progettuale, viene amplificata dalle nuove tecnologie virtuali, amplia le potenzialità comunicative fino a diventare visione totale a cui contribuiscono gli operatori dell’arte. Il libro, superata la fase di stampa tipografica in offset, nell’era telematica e dell’elettronica si apre a una modalità di fare arte in cui le distinzioni si fondono e si confondono, in un rapporto fluido del fare in progress nella tecnica e nell’espressione.
Le pagine del libro/opera delineano un percorso poetico segno/scritturale diversificato, rilevando i molteplici aspetti della plasticità e della scrittura come libero segno della mano: la Tecnologica, la Singlossica, la Concreta, la Visiva, la Sonora, la libera Scrittura Visuale, la Scrittura Asemica e la Video Scrittura Elettronica sono le possibili distinzioni in atto della scrittura sperimentale, nel versante dell’arte contemporanea.
La rassegna di Napoli include presenze artistiche significative di operatori visuali nazionali e internazionali contemporanei che da anni riscuotono l’interesse del mondo culturale internazionale.
Quindi è una mostra di libri d’artista che testimoniano l’evoluzione dei medium come pittura, scultura, fotografia, video e architettura caratterizzanti una moltitudine di linguaggi tradizionali, nell’iperveloce presente dominato dall’elettronica e dalla videoinstallazione interattiva.
Il campo d’azione del libro-opera quindi, al di là delle forzate classificazioni catalografiche disciplinari, usufruisce di uno statuto estetico postmoderno indipendente e in questi ultimi anni si è inserito nel dibattito contemporaneo affermandosi con una propria specificità.
Note
[i]Claudia Salaris, Storia del Futurismo, Roma 1992 pp. 232, 234.
[ii]Tra i primi “libri illeggibili”eseguiti da Munari si ricorda quello del 1955 pubblicato dall’editore olandese Steendrukkerij de Jong &Co di Amsterdam, nel formato di cm 23,5x5x23,5. Il colore dei fogli bianchi e rossi, una copertina di colore grigio chiudeva il libro, edito in 2000 esemplari, in Bruno Munari, Da cosa nasce cosa, pp. 216-225, Roma-Bari 1997.
[iii]Marc Augé, Nonluoghi, introduzione a una antropologia della surmodernità, Milano 2005.
[iv]Marshal Mcluhan, La galassia Gutenberg, Roma 1976.
[v]Guy-Ernest Debord, La società dello spettacolo, Viterbo 2002.
[vi]Daniela Palazzoli, in cat. I denti del drago, Edizioni L’uomo e l’arte, Milano 1972; AA.VV. La trasformazione del libro in oggetto,in rivista Le Arti, anno XXII, n° 11 novembre 1972. Alla mostra milanese parteciparono 62 artisti internazionali: Agnetti, Andersen, Ay-o, Bay, Baruchello, Ben, Bentivoglio, Beuys, Bertini, Carrega, Caruso, Consagra, Costa, Depero, De Bernardi, D’Albissola, Diacono, Dine, Diter Rot, Duchamp, Ferrari, Filliou, Friedeman, Gappamayr, Gerz, Helms, Higgins, Isgrò, Johns, Kolar, La Rocca, La Gac, Lora Totino, Manzoni, Man Ray, Marcheggiani, Marinetti, Martini, Magnani, Munari, Nespolo, Oldenburg, Parmiggiani, Persico, Picabia, Pignotti, Rauschenberg, Ravedone, Shimizu, Simonetti, Spatola, Tilson, Tinguely, Twombly, Vaccari, Valoch, Vigano, Villa, Vostell, Warhol, Watts. A supporto della mostra furono esposte diverse riviste internazionali d’avanguardia.
[vii]XXXVI Biennale di Venezia, Esposizione internazionale d’arte, Venezia 1972. Cfr. V. Accame, Il segno Poetico, Milano 1981, p. 131. Il testo di Renato Barilli non risulta nel catalogo ufficiale della mostra ma fu pubblicato alla fine della mostra veneziana nella rivista milanese Le Arti, anno XXII, n. 11 novembre 1972 pp. 72-74.
[viii]Germano Celant, Artimix, Il libro come lavoro d’arte, Milano 2008.
Testo in catalogo della V Biennale del Libro d’Artista, luglio 2019 Napoli.
ARTISTI PROTAGONISTI
Artisti della Biennale del libro d’artista
_guroga | Abbondi Paola | Abenante Arianna | Adamo Flora | Agostini Laura |Alarcón Echenique Felipe | Anastasiou Ioannis | Antolini Pietro | Ardillo Letizia |Argentino Monica | Argiolas Andreina | Aspide Aurora | Assenza Valentina | BacciGraziani Lido | Baldassarre Raffaella | Baldassini Paola | Balzano Ciro | Barba Calogero | Barba Vincenzo | Barna Fabiola | Basso Marcella | Battaglia Xante | Bertulli Elisabetta | Bevilacqua Marco | Bologna Tiziana | Bonanno Giovanni |Bongiovanni Daniele | Bornancin Gloria | Bossi Cecilia | Bracati Domenico |Branella Isabella | Bucci Rossana | Buggio Annunziata | Buratti Marina | CaccavaleAlfonso | Calì Marzia | Cammarella Maria Vittoria | Capacchione Annamaria |Capiluppi Silvia | Caporaso Angela | Carbone Antonio | Carotenuto Umberto |Cavicchini Sofia | Cecere Rosaria | Cenci Fabiola | Cerella Patrizia | CerretoRossella | Charif Khalil | Charif Jane | Chionna Daniela | Ciaffi Isabella | CiprianiElettra | Claudia Umpierrez | Cobàs ( Carchini ) Mario | Cognigni Anna Maria |Contardi Sara | Conte Antonio | Coppola Anna | Correnti Enzo | Courto Laurence |Cozza Maria Rosaria | Credidio Maria | Cutolo Anna Maria | Cuzzocrea Antonella |D’Alessandro Bruna | D’Antonio Antonio | Desogus Marina | Di Caterino Domenico | Di Martino Maurizio | Di Miceli Lucia | Diotallevi Marcello | Di pasquale Simona |Di Trani Gabriella | Dokudowicz Majka | Donnarumma Giovanna | Emily Joe | Ermilli (Compagnia dello Zukkero) Alessandra | Esposito Maurizio | Farina Cinzia | Farinelli Riccardo | Feleppa Federica | Feoli Ilaria | Ferraro Ivana | FestaFrancesco | Fidentea Piera | Filizzola Giuseppina | Minedi Gabi + Patrizio Maria |Galassi Ivo | Gallo Francesco | Gancie Rosalie | Giacobbe Luca | Giunta Salvatore |Graziani Lido Mario | Grimaldi Maria Priya | Grittani Dora | Groccia Giuseppina Irene | Guarino Carla | Gubinelli Paolo | Iannello Giuse | Ippolito Gennaro |Jandolo Benedetta | Khalil Charif | Lambitelli Paola | Landucci Beatrice | LavagniniGloria Veronica | Leonardi Silvana | Liccardo Stefania | Liuzzi Oronzo | Lo Russo Cinzia | Longo Lucia | Lopez Muro Maya | Lovati Veronica | Maggi Ruggero | Maha Caetano | Maione Giuseppe | Maisto Alessandra | Mammina Sergio | Mancini Fernanda | Manna Maria | Marsigliotti Emanuele | Martone Giordano | MasoniAnna Maria | Mastrogiacomo Pasquale | Matrone Francesco | Medda Maria Grazia | Meisner Judith | Menerella Clara | Michelotti Monica | Micocci Roberta | Mingaleev (Мингалеев) Marat (Марат) | Mitrano Annalisa | Molinari Mauro | Molinari Patrizia |Montagnani Gianremo alias MORE | Monti Alessandro | Morell Francis | MoroAlbino | Nery Maria | Pacifico Maya | Pál Csaba | Paljocha Joanna | Panella Franco | Paoli Linda | Parentela Claudio | Patrikiou Stefania Anastasia | Patti Enzo |Pellarin Sandro | Piano Ivan | Pollidori Teresa | Pompeu Chica | Pompeu deCamargo Francisca Paula | Presotto Nadia | Prota – Giurleo Antonella | PruontoDario | Puzzo Luciano | Quintavalle Rebecca | Raft Franquilandia | Renna Nicola |Riggi Giuseppina | Ripandelli Giulia | Ripari Ina | Rocchia Églantine | RomanoMario | Romitelli Maria Teresa | Romualdo Luciano | Ruggiero Giovanni |Saedaway Maha | Sala Silvia | Sansone Gino (Luigi) | Sark Paul | SassanelliAntonella | Saviano Agostino | Scala Roberto | Scocozza Anna Maria |Scognamiglio Marina | Serafini Eugenia | Sforza Antonella | Soccol Ermínia Marasca | Soriato Luciana | Sormani Antonio | Springborn Radina | Stilo Sofia |Storto Ivana | Tafolla Rodríguez Albertina | Tarabusi Ginevra | Tornaghi Micaela | Treno Luigi |Tsitsela Katerina | Tufano Ilia (Ersilia) | Turrini Stefano | Ugolini Livia | Urso Ivana | Vallini Diana Isa | Van Wichelen Nancy | Vanacore Romana | Vanacore Vittorio |Vargas Marize | Vecchio Sonia | Vianello Claudia | Vitiello Raffaella | VivianoMarilù | Xaxa Odile | Zaffarano Gaia Lucrezia | Zampieri Oriano
Artisti progetto ONDA SONORA di Ruggero Maggi
Lorenzo Alagio | Salvatore Anelli | Francesco Aprile | Franco Ballabeni |Calogero Barba – Vincenzo Barba – Giuseppina Riggi | Piergiorgio Baroldi | Vittore Baroni |Carla Bertola – Alberto Vitacchio | Rovena Bocci | Mariella Bogliacino – Fernando Montà |Giovanni Bonanno | Silvia Capiluppi | Bruno Cassaglia | Pino Chimenti | Natale Cuciniello |Giampietro Cudin | Teo De Palma | Concetta De Pasquale | Adolfina De Stefani – Antonello Mantovani |Giuseppe Denti | Anna Maria Di Ciommo | Franco Di Pede | Marcello Diotallevi |Rita Esposito – Daniele Galdiero | Gretel Fehr | Giuseppe Filardi | Alessandra Finzi |Claudio Grandinetti | Paolo Gubinelli | Peter Hide 311065 – Isabella Rigamonti | Franca Lanni |Alfonso Lentini | Silvia Lepore | Livia Liverani | Ruggero Maggi |Gianfranco Maggio – Monica Scardecchia | Loredana Manciati | Ruggero Marrani |Maria Grazia Martina | Fabrizio Martinelli | Gianni Marussi | Lorenzo Menguzzato | Lucia Paese |Pupi Perati | Marisa Pezzoli | Tiziana Priori – Simonetta Chierici | Antonella Prota Giurleo |Mario Quadraroli – Daniela Gorla Fossa | Carla Rigato | Marco Rizzo | Cesare Serafino | Elena Sevi |Lucia Spagnuolo | Ilaria Sperotto | Nello Teodori | Ernesto Terlizzi | Roberto Testori | topylabrys
La musica è architettura liquida, l’architettura è musica congelata (Goethe)
Musica ed Arte visiva… un affascinante connubio.
Il ritmo con le sue intense pulsazioni, i suoi vorticosi “picchi” ed i suoi profondi silenzi crea schemi mentali, spirituali che originano un pattern mai eguale che si ramifica in direzioni inaspettate.
Il silenzio del suono, il vuoto in un’opera d’arte: indissolubili elementi che rendono concreto e reale il “pieno” sia esso visivo che acustico. La materia non esisterebbe senza la consapevolezza del “vuoto”.
Le pause del silenzio urlano al mondo la bellezza del suono.
Molti artisti hanno evidenziato in passato la relazione tra arte e musica: dai Futuristi al Fluxus (John Cage e Giuseppe Chiari per esempio) passando attraverso la Poesia Visiva e la Mail Art.
Ho quindi pensato di invitare alcuni artisti ad intervenire creativamente su un antico spartito musicale per comporre un’ideale colonna sonoro/visiva di accompagnamento per i visitatori di questa 5° Biennale del libro d’artista di Napoli organizzata da Lineadarte.
Gli spartiti formeranno un grande libro-oggetto collettivo la cui esecuzione finale è stata da me progettata e realizzata con una speciale dedica ad un caro amico scomparso qualche anno fa: Guglielmo Achille Cavellini che, ne sono sicuro, avrebbe amato questo progetto.
Onda Sonora… una silenziosa musica che ognuno potrà far risuonare con la propria sensibilità. (R. Maggi)
Cari amici, desidero chiarire un aspetto di fondamentale importanza per quanto riguarda un “evento” divulgato nella nostra città e in tutta la Sicilia come di notevole levatura. Mi riferisco alla mostra “Dalí – Viaggio Surreale nella Divina Commedia”, ospitata a … Continua a leggere→
Altre gallerie|Commenti disabilitati su Dalí a Palazzo Moncada di Caltanissetta
E’ stato inaugurato il 16 giugno 2018 l’atteso evento siciliano di Manifesta 12 con sede a Palermo, vastissima la panoramica delle mostre dislocate in 20 sedi come un museo diffuso con oltre 50 esposizioni sparse nella città coinvolgendo luoghi storici prestigiosi fuori dalla fruizione pubblica (chiusi da anni per degrado o in fase di restauro) e dal circuito espositivo tradizionale.
Palermo città tutta da riscoprire, con eventi espositivi e performativi che abbracciano una pluralità di medium, di video, di progetti urbani e letterari commissionati ad operatori dei vari campi della cultura e dell’arte, inseriti nel progetto della biennale nomade per eccellenza.
In questa occasione la Sicilia posta al centro del mediterraneo con Palermo Capitale della Cultura si è aperta e rigenerata come luogo attrattore della ricerca artistica contemporanea, ospitando la dodicesima edizione della Biennale Nomade Europea, dal titolo metaforico “Il Giardino Planetario – Coltivare la Coesistenza”.
L’operazione artistica e culturale Manifesta12 è stata fortemente voluta dal sindaco Leonluca Orlando e dall’Assessore alla Cultura Andrea Cusumano. Il progetto palermitano è stato condiviso e appoggiato da Hedwig Fijen storico dell’Arte, fondatrice e direttrice dal 1993 della biennale nomade Manifesta. La configurazione concettuale e curatoriale è stata firmata da quattro mediatori creativi di formazione interdisciplinare, l’olandese Bregtje van der Haak, lo spagnolo Andrés Jaques, la svizzera Mirjam Varadinis e l’italiano Ippolito Pestellini Laparelli, partner dello studio di architettura (OMA).
Di grande importanza la ricerca e lo studio urbanistico preliminare realizzato per Manifesta 12 affidato allo studio Office for Metropolitan Architecture (OMA) di Rotterdam che attraverso una ricerca urbanistica attuata sul campo ha dato vita ad una riflessione civica e sociale dal titolo Palermo Atlas da cui è scaturita una pubblicazione Libro/Rivista che rileva e raccoglie le varie emergenze della città, una mappatura che individua ed elabora dati, storie, testimonianze che sono i punti di forza e di debolezza della storica città di Palermo, individuando le negatività da correggere attraverso modalità più ragionevoli, una sfida lanciata alla collettività siciliana.
Dallo studio pre-Biennale Palermo Atlas come affermano i curatori emerge una Palermo città globale, la cui globalità tuttavia è di natura problematica, punto di convergenza di fenomeni transnazionali, quali il cambiamento climatico, il traffico illegale di persone e l’impatto simultaneo di fenomeni come il turismo e la migrazione. Da questo studio si dipana la linea portante dell’evento totale che i curatori hanno costruito per Il Giardino Planetario – Coltivare la Coesistenza come risposta critica alle urgenze delle mobilità internazionale e ai flussi migratori. Il progetto espositivo si articola in oltre quaranta partecipazioni suddivise in tre sezioni dal titolo: Garden of flows, Out of Control Room e City on Stage.
Notevoli le proposte progettuali scaturite, che convivono con il genius loci della città pronto a recepire le sollecitazioni culturali emerse dall’incontro tra realtà differenti.
In questa occasione un luogo del centro storico è diventato quartiere generale di Manifesta 12 nello specifico è stato individuato e scelto il recuperato Teatro Garibaldi ubicato nel quartiere Kalsa vicino alla Basilica della Magione, sede di quattro progetti particolari che coinvolgono singoli operatori, gruppi artistici della città e pubblico occasionale.
Il gran tour dell’arte di Manifesta si snoda a partire dall’Orto Botanico, luogo centrale della natura/cultura fondato nel 1789 punto di riferimento per lo studio e la conservazione di molte specie di flora esotica. L’immagine guida della manifestazione trova riscontro oggettivo nel dipinto ad olio su tela Veduta di Palermo (1875) opera del pittore siciliano ottocentesco Francesco Lo Jacono (Palermo,1838 -1915), dove nessuna specie vegetale raffigurata è autoctona ma proveniente dalle varie parti del mondo come l’Australia, il Giappone, il Medio Oriente e il Messico.
All’Orto Botanico sono presenti otto artisti con video e installazioni varie, pitture, grafici, opere immerse tra le serre e tra i giganteschi ficus, seminascoste tra i boschetti di bambù e le palme. Alberto Baraya(1968), Zheng Bo (1974), Leone Contini (1976), Malin Franzén (1982), Lungiswa Gqunta (1990), Toyn Ojih Odutola (1985), Khalil Rabah (1961), Michael Wang (1981).
Altro luogo espositivo è Palazzo Butera, grandiosa residenza settecentesca dei principi di Branciforte dove espongono sei artisti, Maria Thereza Alves (1961), Melanie Bonajo (1978) Uriel Orlow (1973), il collettivo americano Fallen Fruit, (fondato nel 2004), Renato Leotta (1982), Sergey Sapozhnikov (1984).
Altra sede di grande impatto riguarda Palazzo Forcella De Seta alla Kalsa, esposizione dal forte impegno politico e sociale con sette interventi che occupano i saloni moreschi che scandiscono le opere a partire del franco-algerino Kader Attia (1970), dell’irlandese John Garrad (1974) dell’olandese Patricia Kaersenhout (1966) e del collettivo Forensic Oceanography, fondato nel 2011 con sede a Londra, Erkan Ozgen (1971), The Peng! Collective, fondato nel 2013 a Berlino, Laura Poitras (1964).
Anche a Palazzo Ajutamicristo l’impegno politico e la denuncia si ripetono con maggiore incidenza. Questi gli artisti, James Bridle (1980) Tania Bruguera (1968), Lydia Ourahname (1992). Tra i luoghi espositivi meritevoli di attenzione si ricordano la Casa del Mutilato, Chiesa di S. Maria dello Spasimo, Chiesa SS. Euno e Giuliano, Oratorio del Rifugio dei Peccatori Pentiti, Giardino dei Giusti, Palazzo Costantino, Palazzo Trinacria, Parco Uditore, Fondazione di Padre Messina, Oratorio di San Lorenzo, Pizzo Sella, Costa Sud, Volpe Astuta e lo ZEN. Tra gli artisti espositori emergono per qualità progettuale il duo italiano Masbedo (fondato nel 1999), Yuri Ancarani (1972) e la spagnola Cristina Lucas (1973).
“Rigorosamente Libri” ospita le opere dell’Archivio Palli
Torna anche quest’anno l’appuntamento con Rigorosamente Libri, la rassegna organizzata dalla Fondazione Banca del Monte di Foggia per celebrare il libro d’artista. Per il 2016, la mostra sarà dedicata a “Libri d’Artista. Libri Oggetto e Libri d’Arte dall’Archivio Carlo Palli”.
«La Fondazione Banca del Monte di Foggia -spiega nell’introduzione del catalogo dell’esposizione il suo presidente Saverio Russo– prosegue il suo viaggio attraverso il mondo del libro d’artista, ospitando una vasta e significativa selezione delle opere conservate nell’Archivio Carlo Palli di Prato. Si tratta di una delle più importanti collezioni al mondo di libri oggetto, d’arte e d’artista, cui hanno attinto, prima di noi, tra gli altri, il MART di Trento e Rovereto, la Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma, la Triennale di Milano, e le mostre tematiche organizzate negli anni passati, ad esempio, a Bratislava, Taiwan, Firenze, Milwaukee, Goteborg e Buenos Aires».
Nel catalogo, il presidente Russo ha espresso anche riconoscenza nei confronti del prof. Vito Capone, alla cui felice intuizione si deve la nascita del progetto “Tracarte”, biennale internazionale dedicata alla “Paper Art”, che si alterna e si integra, appunto, con la serie di iniziative sul “Libro d’Artista”.
Nella galleria della sede di Via Arpi 152 saranno esposte ben 115 opere di autori importantissimi della scena artistica contemporanea, da Cesar a Man Ray a Duchamp, da Miccini a Kolař, da Pignotti a Kounellis, da Boetti a Beuys, da Yoko Ono a Sol LeWitt; ma c’e spazio anche per le commistioni tra arte e musica d’avanguardia nei lavori di John Cage e Sylvano Bussotti.
A curare la mostra è Laura Monaldi, docente, critica d’arte contemporanea e saggista letteraria, nonché archivista e curatrice dell’Archivio e della Collezione Carlo Palli. La studiosa -nel suo contributo al catalogo che ha anche curato-, spiega che: «I libri d’artista sono un oggetto di studio difficile da definire e da classificare per la loro duplice natura di essere al tempo stesso prodotto artistico e culturale, nonché frutto dell’impulso creativo e oggetto di speculazione estetica. Si tratta certamente di un fenomeno ambiguo e sfuggente, nato in seno a una rivoluzione culturale che, dal XIX secolo a oggi, ha messo in luce l’esistenza di un nuovo rapporto fra l’artista, il pubblico e il manufatto editoriale. Fin dagli esordi del Livre de peintre – in cui si concretizza un rapporto biunivoco fra le pagine illustrate e la narrazione – la fisicità dell’opera ha lasciato spazio alla progettualità artistica e l’editoria si è legata indissolubilmente al mondo dell’Arte, attraverso un dialogo inedito e profondo che ha valorizzato e rinnovato il tradizionale modo di concepire il libro, donando dignità alla grafica d’arte e stimolando la creazione di un nuovo genere artistico-letterario, nato da processi d’inversione, spostamento o combinazione di uno o più generi antichi. Di conseguenza si evince che l’arte è un sistema in continua trasformazione e il problema delle origini di un canone è un problema sistematico più che storico e corrisponde alla codifica degli atti culturali operata dalla società, poiché la creatività poietica si nutre della capacità di rimettere in questione l’esistente, modellandolo secondo nuove regole di comprensione sia sul versante produttivo, sia su quello ricettivo».
La mostra sarà inaugurata sabato 7 maggio, dopo una presentazione in programma alle ore 18.30, nella sala “Rosa del Vento” della sede della Fondazione Banca del Monte. Ad illustrare la mostra saranno il presidente della Fondazione Saverio Russo, il responsabile scientifico della biennale “Tracarte” e la curatrice Laura Monaldi.
L’esposizione sarà aperta al pubblico fino all’11 giugno, da lunedì a sabato, dalle ore 9.30 alle 13 e dalle ore 17 alle 20, e sarà chiusa nei giorni festivi.
GLI ARTISTI
Vincenzo Agnetti | Luca Alinari | Oreste Amato | Alain Arias-Misson | Enrico Baj | John Baldessari | Lanfranco Baldi | Calogero Barba | Vittore Baroni | Robert Barry | Luciano Bartolini | Gianfranco Baruchello | Massimo Barzagli | Mirella Bentiviglio | Maurizio Berlincioni | Gianni Bertini | Joseph Beuys | Julien Blaine | Alighiero Boetti | Achille Bonito Oliva | Jean-François Bory | Antonino Bove | Gianni Broi | Umberto Buscioni | Sylvano Bussotti | John Cage | Ugo Carrega | Luciano Caruso | Enrico Castellani | Guglielmo Achille Cavellini | César | Andrea Chiarantini | Giuseppe Chiari | Hans Clavin | Francesco Clemente | Giusi Coppini | Corneille | Claudio Costa | Guido Crepax | Betty Danon | Paolo Della Bella | Giuliano Della Casa | Ernesto M. De Melo e Castro | Fabio De Poli | Paul De Vree | Corrado D’Ottavi | Marcel Duchamp | Emily Joe | Amelia Etlinger | Fabio Massimo Faggi | Alberto Faietti | Fernanda Fedi | Ian Hamilton Finlay – Gordon Huntly | Giovanni Fontana | Kiki Franceschi | Aldo Frangioni | Ken Friedman | Jochen Gerz | Gino Gini | Al Hansen| Geoffrey Hendricks | Dick Higgins | Emilio Isgrò | Isidore Isou | Allan Kaprow | Tomaso Kemeny | Alison Knowles | Jiří Kolář | Jannis Kounellis | Liliana Landi | Ketty La Rocca | Maurice Lemaitre | Alfonso Lentini | Daniele Lombardi | Dario Longo | Arrigo Lora-Totino | Luigi Mainolfi | Roberto Malquori | Renato Mambor | Man Ray | Elio Marchegiani | Lucia Marcucci | Mario Mariotti | Stelio Maria Martini | Paolo Masi | Mario Merz | Eugenio Miccini | Zoran Music | Maurizio Nannucci | Giulia Niccolai | Hermann Nitsch | Claes Oldenburg | Yoko Ono | Luigi Ontani | Luciano Ori | Claudio Parmiggiani | A.R. Penck | Michele Perfetti | Lamberto Pignotti | Alessandro Poli | Dieter Roth | Alain Roussel | Sarenco | Wim T. Schippers | Gianni Emilio Simonetti | Sol Lewitt | Adriano Spatola | Franco Vaccari | Paul Vangelisti | Ben Vautier | Emilio Villa | Rodolfo Vitone | Wolf Vostell | Lawrence Weiner | La Monte Young – Jackson Mac Low
Fondazione Banca del Monte di Foggia
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Caltanissetta – Arte Fuoriserie evento d’arte contemporanea vede accomunati due artisti, Calogero Barba e Giuseppina Riggi, ognuno con la propria storia personale, la propria esperienza, il proprio interesse per un’arte che li ha portati insieme da oltre trent’anni a percorrere cammini simili e differenti nel contempo. La mostra rientra nell’ambito della iniziative culturali promosse e organizzate dal Museo Archeologico di Caltanissetta, a cura del direttore Giovanni Crisostomo Nucera, con testo critico di Chiara Amato.
Il progetto espositivo dal titolo “Arte Fuoriserie Barba & Riggi” è una iniziativa singolare e fuori dagli schemi per chi visiterà l’esposizione, sia per la presenza di alcune installazioni plastiche storiche prodotte dagli artisti negli anni ed altre opere create appositamente per lo spazio museale, ma anche per l’insolita fruizione di uno spazio culturale istituzionale dedicato ai Beni Archeologici degli antichi insediamenti del territorio urbano ed extraurbano di Caltanissetta e di altri centri del territorio provinciale, dalla preistoria all’età tardo antica che in questa occasione apre le porte all’Arte contemporanea.
Barba pratica la pittura e la scultura come riflessione concettuale e antropologica proponendo se stesso come modello autoreferenziale in relazione ai miti della società contemporanea. Interessato da sempre ai rapporti con la territorialità di appartenenza, utilizza da anni elementi della cultura materiale per svolgere traslati che, sul piano estetico, animano rapporti altri con le forme, con lo spazio, col colore, allestendo spesso strutture nelle quali la regola formale sposta l’attenzione sul piano del concetto.
Realizza così un’archeologia non solo di materiali, ma anche di memorie, per legarsi a un’area autoctona dalle forti matrici arcaiche che spesso connotano la cultura mediterranea e insulare.
Riggi presenta opere plastiche, pittoriche e tessili che indagano il rapporto tra segno e corpo. Installa diverse tavole imbandite con scritture/segni/sculture in ceramica, tra pitture e scritture che si offrono alla visualità della parola dipinta. Da questo scrutare il segno, praticandolo in più direzioni visive e plastico-visive, come nella pregnanza delle sue percezioni unitamente alle disponibilità delle sue semiotiche, è derivato per la Riggi, un costante bisogno di rinnovare ed arricchire le grammatiche del vedere, una nuova e più appropriata antropologia dello sguardo, sino a sfociare nelle interessanti proposizioni dell’attuale lavoro.
Così il segno, sommuove e sollecita le valenze del colore nei suggestivi richiami della pittura, armonizzandosi a vicenda nei significanti cui essa sottende, negli indizi semantici che al tempo stesso questa pittura suggerisce, poggiando sulle ambiguità positive dei suoi referenti.
Orari ingresso : Tutti i giorni 9,00-13,00 e 15,30-19,00.
Archivio di Comunicazione Visiva e Libri d’Artista – Viale J. F. Kennedy, 14 – SAN CATALDO CL
L’ISOLA VISSUTA: VIAGGIO NELL’ARTE CONTEMPORANEA SICILIANA DEGLI ANNI NOVANTA
a cura di CALOGERO BARBA
dal 10 ottobre al 15 novembre 2015
La Sicilia da sempre ha catturato l’interesse dei visitatori provenienti dal nord per indagare luoghi e monumenti del passato. Visitatori interessati sopraggiunti in seguito ai suggerimenti e agli studi del Winckelmann che intuì il ruolo chiave della Sicilia nella centralità della classicità. Parecchi visitatori dai celebri nomi si infatuarono del “Viaggio in Sicilia e nella Magna Grecia” di Johann Hermann von Riedesel del “Viaggio pittoresco”di Jean Houel, lasciandoci poderose testimonianze scritturali e figurative del loro passaggio siciliano. Le testimonianze scritte in ogni caso sono state poco scientifiche, legate più al fascino del racconto o al valore poetico delle descrizioni.
La Storia a distanza di secoli si ripete, oggi alcuni luoghi del contemporaneo siciliano sono stati mitizzati, meritatamente, per le presenze e per gli eventi promossi da pochi uomini illuminati, ma esistono anche altre realtà ancora non indagate abbastanza. La maggior parte degli operatori dell’arte visiva siciliana che a partire dagli anni Settanta hanno lavorato come singoli artisti e liberi battitori, svincolati dalle regole del sistema dell’arte, pur professando l’arte visiva con impegno e perseveranza per diversi decenni, non hanno trovato la giusta visibilità e notorietà rispetto al valore della loro ricerca. Questa mostra, ideata in occasione dell’undicesima Giornata del Contemporaneo, vuole in parte evidenziare e ribadire l’apporto creativo dato dagli artisti siciliani negli anni Novanta all’Arte Contemporanea in Sicilia e in Italia.
Conferenza con interventi di:
Giuseppe D’Antona – Presidente Pro Loco
Marina Castiglione – Assessore alla creatività e cultura
Ignazio Apolloni – Scrittore e Artista Visuale
Calogero Barba – Presidente QAL’AT
Salvatore Salamone – Artista Visivo
Michele Lambo – Artista Visivo
Proiezione di un video documentario a cura di Calogero Barba sull’attività svolta a Caltanissetta dall’associazione nel campo dell’arte visiva.
Mostra documentaria del materiale cartaceo prodotto in vent’anni di attività espositiva, costituito da cataloghi, depliantes, opuscoli, manifesti, locandine, inviti, quotidiani e riviste specializzate.
IL QAL’AT ARTECONTEMPORANEA
ARTE AL CENTRO/IL CENTRO DELL’ARTE
Nel mese di agosto del 1994 un gruppo di giovani operatori nisseni, consapevoli delle carenze proprie del territorio in cui vivono, decidono di dare vita ad uno spazio d’arte contemporanea con sede a Caltanissetta.
L’attività dell’Associazione Culturale “QAL’AT Artecontemporanea” inizia nel mese di ottobre del 1994 sotto la presidenza dell’artista Beppe Sabatino e si apre con la mostra “La mosca bianca” con testo di Franco Spena, dichiarando già dall’inizio l’intento programmatico di porsi quale luogo di transito e di viaggio di realtà culturali ed artistiche territoriali ed extraterritoriali.
Nei primi anni ’90 Caltanissetta è una città isolata e lontana dai centri propulsivi dell’arte ed è priva di spazi espositivi istituzionali e di gallerie d’arte private atte a promuovere giovani artisti creativi che lavorano nel campo della ricerca dell’arte visiva.
Ancor oggi a Caltanissetta manca il ruolo guida di un museo d’arte contemporanea che con mostre temporanee e azioni performative, informi i giovani e i meno giovani sui fenomeni dell’arte, dal dopoguerra alle neoavanguardie degli anni sessanta, agli sviluppi artistici degli anni ‘70/’80/’90, fino al terzo millennio.
Dal 1994 ad oggi, sono oltre settanta le esposizioni d’arte figurativa e visuale presentate nel corso dell’attività della galleria che seppur apparentemente diverse fra loro, sono sempre state legate da una peculiarità, cioè l’ambito della ricerca e della sperimentazione.
Questo percorso ha portato a sconvolgere una realtà legata a condizionamenti locali e clientelismi, dando vita ad una serie di scambi nazionali, rivolti per riflesso ad arricchire una situazione regionale troppe volte concentrata sul continuo riproponimento di quanto accade altrove col fenomeno dell’arte d’importazione quasi sempre pilotata.
Tra le mostre collettive più significative si ricordano “Coniunctio Oppositorum” del 1994, “Sacralita” del 1995, “From Sicily” del 1995, “Fuoritesto”, “LibroContiguo”, “Lo Spazio e la Forma”, “Scritture Celibi”, “Grado Zero Arcaici Virtuali” tutte del 1997, “Dall’Antipittura al flusso del divenire”, “Mediterranei” entrambe del 1998, “Millennium Bug/Art” del 1999, “Derive” del 2003, “Incipit per un ritratto di gruppo” del 2004, “Libretto Digitale” e “Libertando” del 2005, fino alle recentissime “Book/Liber Abaci”, “Libidine/Libridine”, “Books as art works from fluxus to conceptual art” e “Sicilia Dives”, con una vastissima bibliografia dell’attività svolta.
Nel corso degli anni l’associazione QAL’AT è stata oggetto di studio all’interno di due tesi di laurea presentate una presso l’Accademia di Belle Arti di Catania nel 1997 e l’altra presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia nel 2010.
Logica conseguenza di questo cammino extraterritoriale è stato l’offrire al pubblico un ventaglio assai variegato di possibilità espressive e linguistiche con la sola preoccupazione di salvaguardare e sottolineare la qualità del lavoro presentato.
La pittura, la scultura, la performance, l’installazione, il libro d’artista, la video art, la scrittura visiva, la mail art, la net art con le nuove tecnologie applicate all’arte e alla fotografia, sono state le proposte della galleria, le quali hanno messo in risalto la figura dell’artista e il suo ruolo nella società contemporanea.
Il campo di azione quindi si è allargato sempre più, fornendo al pubblico ed agli operatori conferenze, presentazioni di riviste e dibattiti aperti sullo stato dell’arte in Sicilia e a Caltanissetta. Stimoli sempre diversi, prevalentemente volti all’abbattimento di quelle barriere classiche che troppo spesso hanno fatto della lontananza e della difficoltà reciproca di approssimarsi, una fertilissima terra di coltura per i pregiudizi dei più.
La conseguenza di un percorso così articolato è stata il favorire i rapporti con importanti gallerie e centri culturali nazionali, quali: Centro Luigi Di Sarro di Roma, Galleria Il Gabbiano di La Spezia, Centro Angelo Savelli di Lamezia Terme (CZ), Galleria Battaglia di Milano, Galleria Monogramma di Roma, Europart ’94 di Avellino, L’Idioma di Ascoli Piceno, Olimpalus ’93 di Latina, Laboratorio Artivisive di Foggia, Collegio Cairoli Università di Pavia, Museo Civico di Taverna (VV), Galleria Studio 71 di Palermo, L’Altro Artecontemporanea di Palermo, Centro di Documentazione e Ricerca “Godranopoli” di Palermo.
Dal punto di vista teorico e critico la “Galleria”, sin dall’inizio dell’attività espositiva, ha avuto nelle figure del palermitano Francesco Carbone e del nisseno Franco Spena l’appoggio culturale attraverso vari scritti apparsi sui depliants e sui cataloghi prodotti per conto del QAL’AT.
Altro aspetto di grande rilevanza per la diffusione del lavoro svolto, sono state le presenze espositive in alcune Fiere d’Arte Contemporanea come “Riparte” a Roma nel 1997, “P.A.F.” di Palermo nel 1997 e “Art FaCtory” di Catania nel 2011 e nel 2012.
Numerose le testimonianze di letteratura critica in catalogo e recensioni pubblicate sui vari quotidiani e sulle riviste d’arte nazionali da parte di scrittori e di critici d’arte tra i più qualificati come Ignazio Apolloni, Franco Bonfiglio, Giovanni Bonanno, Aldo Braibanti, Francesco Carbone, Luciano Caruso, Giovanna Cavarretta, Vitaldo Conte, Caterina Davinio, Ada Patrizia Fiorillo, Francesco Gallo, Aldo Gerbino, Luigi Giannavola, Gaetano Gristino, Diego Gulizia, Walter Guttadauria, Gianfranco Labrosciano, Rosamaria Li Vecchi, Riccardo Longo, Ernesto Lupinacci, Eloisa Manca, Eugenio Miccini, Piero Montana, Simona Morani, Elena Müller, Ida Parlavecchio, Antonio Patti, Paola Pignatone, Giuseppina Radice, Vinny Scorsone, Tonino Sicoli, Franco Spena, Gaetano Testa, Alma Torretta, Emilia Valenza.
La galleria ha visto la partecipazione di noti artisti nazionali e internazionali di riconosciuto valore. Oltre duecento i nomi degli artisti presentati in vent’anni di attività alcuni dei quali di risonanza internazionale come Franco Angeli, Irma Blank, Rosario Bruno, Francesco Carbone, Luciano Caruso, Enrico Castellani, Giuseppe Chiari, Bruno Contenotte, Pietro Consagra, Nicolò D’Alessandro, Gianni Dova, Elisabeth Frolet, Paolo Icaro, Ibraim Kodra, Stelio Maria Martini, Eugenio Miccini, Nelida Mendoza, Nam June Paik, Mario Parentela, Maurizio Nannucci, Filippo Panseca, Key Sazen, Emilio Scanavino, Mario Schifano, Arrigo Lora Totino, Emilio Villa, William Xerra.
Dopo vent’anni di presenza militante e operativa nel territorio nisseno ed oltre è giunta l’ora di consorziare le forze con le istituzioni culturali, al fine di attivare una programmazione educativa e didattica verso l’arte per far crescere la città e il suo territorio senza citazioni “Gattopardesche”.
Caltanissetta, Agosto 2014 Calogero Barba
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L’esposizione del Padiglione Siciliano “Artisti nella luce di Sicilia”, evento collaterale alla biennale veneziana a cura di Vittorio Sgarbi raccoglie una selezione di artisti presenti nell’ambito della 54. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, il cui Padiglione Italia è stato ideato e curato da Sgarbi. Le due esposizioni siciliane di Siracusa (Galleria Civica d’Arte Contemporanea Montevergini dal 18 Giugno al 27 Novembre 2011) con il Padiglione Regionale dell’area orientale e Catania (Palazzo della Cultura – Ex Cortile Platamone dal 9 Dicembre 2011 al 13 Febbraio 2012) si pongono come obiettivo di rendere chiara e visibile la presenza degli artisti siciliani sparsi nelle varie sedi nazionali e veneziane come le Corderie dell’Arsenale, Tesa delle Vergini, Tese dei Soppalchi, Tese di San Cristoforo, Palazzo Grimani con Artisti per Noto e Altrove, L’Ombra del Divino nell’arte contemporanea. La mostra catanese progettata e voluta dalla dinamica gallerista Daniela Arionte è stata ideata dall’artista Franco Politano, realizzata in collaborazione con il comune di Catania e l’Accademia di Belle Arti che ha incluso alcuni artisti/docenti dell’Accademia di Belle Arti di Catania “Generazione Anni Cinquanta” allargando di fatto – come nel pensiero sgarbiano – “Lo Stato dell’Arte”. Per dovere di cronaca si segnala che la mostra del Padiglione Regionale siciliano dell’area orientale ha trovato testimonianza documentaria attraverso la pubblicazione di un catalogo per le Edizioni Dietro Le Quinte di Catania con testi di Vittorio Sgarbi, Antonio D’Amico e Gianpiero Vincenzo curatore della sezione artisti/docenti dell’Accademia di Catania. Gli artisti partecipanti nella mostra “Artisti nella Luce di Sicilia” sono Carla Accardi, Sonia Alvarez, Roberta Baldaro, Carmelo Bongiorno, Sandro Bracchitta, Antonio Brancato, Tano Brancato, Calusca, Carmelo Candiano, Carmen Cardillo, Michele Ciacciofera, Girolamo Ciulla, Giuseppe Colombo, Tiziana Contino, Dino Cunsolo, Liborio Curione, Annamaria Di Giacomo, Salvo Duro, Enzo Federici, Claudia Gambadoro, Rosario Genovese, Piero Guccione, Concetto Guzzetta, Enzo Indaco, Luca Indaco, Carlo e Fabio Ingrassia, Cesare Inzerillo, Giovanni Iudice, Rosalba Leonardi, Giuseppe Leone, Piero Maniscalco, Silvio Marchese, Salvo Messina, Domenico Militello, Alfio Milluzzo, Carmelo Nicosia, Luigi Nifosì, Vincenzo Nucci, Natale Platania, Franco Politano, Franco Polizzi, Antonio Portale, Giuseppe Puglisi, Lela Pupillo, Piero Roccasalvo, Enzo Rovella, Alfredo Romano, Salvo Russo, Ninni Sacco, Franco Sarnari, Antonio Sciacca, Massimo Siragusa, Oriana Tabacco, Croce Taravella, Gaetano Tranchino, Nunzio Urzì, Nicola Zappalà, Giovanni Zoda, Piero Zuccaro.
Calogero Barba
Le foto pubblicate si riferiscono alla mostra allestita presso la Galleria Civica d’Arte Contemporanea Montevergini di Siracusa dal 18 Giugno al 27 Novembre 2011.
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Archivio di Comunicazione Visiva e Libri d’Artista
Viale John Fitzgerald Kennedy, 14
93017 San Cataldo CL
Centenario di un genio – Guglielmo Achille Cavellini ancora 1914-2014
a cura di Franco Spena
dall’11 Settembre all’11 Ottobre 2014
Inaugurazione giovedì 11 Settembre ore 18,30
L’Archivio di Comunicazione Visiva e Libri d’Artista con sede a San Cataldo (CL) e il QAL’AT Artecontemporanea, in occasione della celebrazione del centenario Cavelliniano 1914-2014 organizzano una mostra/evento in omaggio al Maestro Guglielmo Achille Cavellini.
Il titolo della mostra è “Centenario di un genio – Guglielmo Achille Cavellini ancora 1914-2014”, con la cura del critico d’arte Franco Spena ed è programmata dall’11 Settembre all’11 Ottobre 2014.
Guglielmo Achille Cavellini è nato a Brescia nel 1914 ed ivi scomparso nel 1990, attivo come artista neo dadaista dai primi anni sessanta, artista poliedrico e funambolico nel 1971 conia il termine “autostoricizzazione” con la relativa celebrazione postuma stabilita da lui stesso. Inizia cosi un’operazione di comunicazione internazionale controcorrente al sistema dell’arte di mercato producendo lavori in cui magnifica la trasformazione dell’artista attraverso l’autopromozione.
Le sue “mostre a domicilio” con l’invio di libri d’artista come “Cimeli”, “Nemo propheta in patria”, “Il sistema mi ha messo in croce”, lettere, cartoline, francobolli, collage sono state una forma di comportamento emblematico per tanti “mail artisti” a livello internazionale con cui ha avuto un fitto interscambio di arte postale.
Il progetto espositivo, oltre alla celebrazione-omaggio a Cavellini con opere di artisti contemporanei appositamente scelti e invitati per creare un interessante interscambio culturale, prevede una sezione espositiva con opere storiche originali realizzate da Cavellini che comprende libri d’artista, sticher, manifesti, cartoline, libri, francobolli, riviste e stendardi prodotti dall’artista nell’arco della sua multiforme attività.
Opere di Fernando Andolcetti, Ignazio Apolloni, Salvatore Anelli, Antonio Baglivo, Calogero Barba, Vittore Baroni, Carla Bertola, Anna Boschi, Marco Bruno, Rossana Bucci, Francesco Antonio Caporale, Lamberto Caravita, Mara Caruso, Noriko Cohen, Ryosuke Cohen, Letterio Consiglio, Cosimo Cimino, Mario Commone, Nicolò D’Alessandro, Marcello Diotallevi, Fernanda Fedi, Raimondo Ferlito, Luc Fierens, Franco Flaccavento, Giovanni Fontana, Antonella Gandini, Delio Gennai, Gino Gini, Lillo Giuliana, Michele Lambo, Alfonso Lentini, Margherita Levo Rosenberg, Oronzo Liuzzi, Ruggero Maggi, Mauro Molinari, Francesco Pasca, Enzo Patti, Salvatore Pepe, Giancarlo Pavanello, Franco Politano, Gina Nicolosi, Giuseppina Riggi, Marino Rossetti, Franco Spena, Salvatore Salamone, Enzo Salanitro, Fulgor C. Silvi, Giusto Sucato, Agostino Tulumello, Alberto Vitacchio, Andrea Vizzini, Nicola Zappalà, Roberto Zito.
In occasione dell’evento, il m° G.A.C. presente nel “Cyberspace Art”, invita amici, fans e fruitori a inviare un messaggio o un SMS ART MAIL all’indirizzo di posta elettronica: guglielmocavellini@virgilio.it in modo da creare una comunicazione immateriale attraverso la rete, interangendo con quanti desiderano condividere il suo pensiero, mediato dalla tecnologia digitale.
Per info. 3291682948
Sito web: www.calogerobarba.it
orario d’apertura
martedì/sabato 18:00 – 20:00
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Centro Fieristico Culturale Le Ciminiere, Catania viale Africa, 12. Galleria Arionte Arte Contemporanea, “LIBRI IN/CONFLITTO”. libri opera della collezione dell’Archivio di Comunicazione Visiva e Libri d’Artista, mostra a cura di Calogero Barba.
Opere di Marina Abramović Vincenzo Agnetti Nobuyoshi Araki John Baldessari Gianfranco Baruchello Basserode Joseph Beuys Alighiero Boetti Daniel Buren John Cage Sophie Calle Giuseppe Capogrossi Maurizio Cattelan German Celant Sandro Chia Giuseppe Chiari Francesco Clemente Pietro Consagra Claudio Costa Enzo Cucchi Hanne Darboven Niki De Saint Phalle Hamish Fulton Gilbert & George Dick Higgins Damien Hirst Allan Kaprow Joseph Kosuth Jannis Kounellis John Lennon Sol LeWitt Richard Long Luigi Mainolfi Mario Merz Bruno Munari Maurizio Nannucci Hermann Nitsch Gastone Novelli Jürgen O. Olbrich Oldenburg Yoko Ono Luigi Ontani Mimmo Paladino Giulio Paolini Antonio Paradiso Claudio Parmiggiani Giuseppe Penone Michelangelo Pistoletto Edward Ruscha Gianni Emilio Simonetti Ettore Spalletti Fausta Squatriti Franco Vaccari Ben Vautier Wolf Vostell Andy Warhol Lawrence Weiner.