LIBRETTO DIGITALE

Cento idee in cento libretti

proposta n. 11

Omaggio a Mauro Manfredi

dal 1o al 21 aprile 2005

Galleria di Palazzo del Carmine Caltanissetta

Tra enunciato ed enunciazione, la parola esprime la sua dicibilità imperfetta. Il detto e la sua tattilità sono il risultato di una perdita: il non detto, il non scritto, ciò che non riesce a filtrare mentre ci attraversa per giungere alla mano.
Alla ricerca del senso perduto, il libro rimane il luogo dell’esplorazione di una parola dunque che, nel divenire immagine e materia, offre alla visione i suoi margini segreti, i suoi spazi inesplora­ti, il suo essere perenne problema; allude al suo mistero e offre voce all’emozione del dito che la porge, la imprime, la scrive, le da forma sulla pagi­na bianca che l’accoglie.
La parola digitale è quella prodotta dalla tattilità della mano o dalla impalpabile immaterialità del virtuale? Una situazione in bilico – a volte della parola, a volte dell’immagine, a volte di entrambi – che si apre a fisarmonica in pagine che si colgono con la leggerezza di un gioco, anche quando si por­gono come stimolanti saggi di riflessione.

FRANCO SPENA

La mostra IL LIBRETTO DIGITALE si inserisce nell’ambito di un genere particolare dell’arte contemporanea che è quello del LIBRO D’ARTISTA, un libro nel quale la parola sborda dalle sue posizioni tradizionali per dialogare con le immagini o divenendo, essa stessa, immagine.

In questa esperienza, il libro perde il carattere tradizionale dato dalla pagina scritta e si presenta attraverso una serie di sbordamenti che vanno dalla letteratura alla poesia , alla pittura, all’arte quindi, attraverso l’utilizzo e la contaminazione di materiali diversi quali colori, carte, legni, metalli, impasti, ecc.

Il libro così ottenuto, oltre alla possibilità di interpretazione offerta dalla scrittura – quando c’è – è rivolto allo sguardo come un quadro, una scultura, un’opera d’arte in genere.

Si possono considerare precursori del LIBRO D’ARTISTA i Codici miniati  medievali, esperienze pre-gutemberghiane nelle quali assume grande valore espressivo la manualità dello scrivere come quella dell’illustrare e di decorare la pagina con fregi e cornici.

Da un punto di vista storico si incomincia a parlare di LIBRI D’ARTISTA nell’Ottocento, in area romantica e  simbolista in particolare, soprattutto in Francia, dove esisteva una comunità di bibliofili, collezionisti di libri non solo per i loro contenuti letterari, ma anche, feticisticamente, per il loro aspetto, la loro forma e per i materiali con i quali erano realizzati.

Interessi di questo genere si riscontrano anche in Italia, Germania e Inghilterra.

Spesso i LIBRI D’ARTISTA nascevano dalla collaborazione di scrittori e artisti e veniva usato un testo base che era illustrato da immagini che approfondivano la comprensione del testo e che esprimevano, contemporaneamente, la personalità dell’artista.

Un esempio canonico è rappresentato dal dramma Salomé di Oscar Wilde illustrato da tavole xilografate di Obray Beardslay.

Più avanti si cita Jazz di Matisse che, rifiutando la collaborazione a più mani tra scrittore e artista, sviluppa il libro con note scritte a mano, segni, collages di ritagli di carta.

In area surrealista si cita il romanzo visivo Une semaine de Bonté di Max Ernst che utilizza pezzi di incisioni su legno tratti da gazzette di polizia e da una rivista di scienza popolare intitolata “La Natura”

Molti artisti lavorano in questo campo da Delacroix a Gustavo Doré, a Manet, a Burne-Jones , a Max Klinger. Senza dimenticare il contributo dato al LIBRO D’ARTISTA, dai Futuristi.

Il Libro diviene così un pezzo unico, al pari di un quadro. Tutt’al più diviene un multiplo con una tiratura in pochissime copie.

Vincenzo Accame sottolinea che il libro diviene così un luogo di ricerca e di sperimentazione, che non muta la sua forma gutemberghiana, ma la pagina si trasforma in uno spazio, una superficie da trattare, scrivere, dipingere, ecc.

Dice ancora che il libro d’artista è, nei tempi attuali, un’operazione post-industriale, perché si pone in antitesi al libro a grandi tirature, mercificato, costruito per essere venduto, che spesso svuota il libro stesso dei suoi contenuti originari. Nello stesso tempo rappresenta un’operazione pre-gutemberghiana, poiché riporta all’unicità del libro e a un rapporto diretto con la mano, variandone anche la forma e la dimensione.

Anche il sistema editoriale si è appropriato di questa forma di libro, da Barraughs a Zavattini, non dimenticando l’esperienza del famoso “Poema a fumetti” nel quale si cimenta lo stesso Dino Buzzati.

Si pensi anche a molti libri prodotti per essere consumati dai bambini.

Molto uso del LIBRO D’ARTISTA si fa nell’ambito delle esperienze verbo-visive, nelle quali la parola diviene immagine o costruisce il senso insieme con immagini e materiali.

La mostra IL LIBRETTO DIGITALE nasce come idea nel 1996 a La Spezia, al Circolo Culturale Il Gabbiano, con i tre operatori Fernando Andolcetti, Cosimo Cimino e Mauro Manfredi. Agli artisti invitati viene consegnata una copertina prestampata, formato cm. 5 X 7 e una striscia di cartoncino lunga quaranta centimetri da piegare a fisarmonica in modo da formare otto facciate utili, senza utilizzare le prime due.

Ogni artista doveva interpretare la provocazione data dall’aggettivo “digitale”, termine ambiguo, in un momento come il nostro, nel quale si discute sempre di più del destino della la parola e del libro, sospesi tra manualità e realtà virtuale, tenendo conto che “digitale” richiama anche la parola “dito”, con un riferimento evidente alla mano, al fare, al segno che si imprime attraverso il dito.

Entro questi ambiti si sono mossi gli artisti, con giocosità, con divertimento, con ironia, ma anche con una certa visionarietà e una ricerca del colore, operando anche insoliti spostamenti di senso e interessanti riflessioni sui contenuti.

La mostra è alla sua dodicesima tappa.

Partita da la Spezia ha attraversato l’Italia spostandosi anche all’estero. Tra le esposizioni all’estero ricordiamo quella di Melbourne e di Alessandria d’Egitto, di Sidney, della Biblioteca Nazionale di Firenze, del Museo Lio di La Spezia, del Museo Nuova Era di Bari.

Questa mostra è dedicata a Mauro Manfredi scomparso lo scorso anno.

Sono esposti libretti digitali di 100 artisti tra i quali ricordiamo figure di primissimo piano del mondo dell’arte contemporanea, quali Mirella Bentivoglio, Tomaso Binga, Sara Campesan, Luciano Caruso, figura di riferimento, studioso e teorico della Scrittura Visiva, scomparso due anni fa, Maria Pia Fanna Roncoroni,  Marcello Diotallevi, Arrigo Lora Totino, Ruggero Maggi, indefesso organizzatore di Mail Art,  Lucia Marcucci, Stelio Maria Martini, critico e teorico, Magdalo Mussio, Giancarlo Pavanello, Lamberto Pignotti, Walter Valentini, William Xerra, Carla Bertola ed Alberto Vitacchio che dirigono la rivista Offerta Speciale.

 

I nisseni invitati a questa mostra, presenti con  i loro LIBRETTI DIGITALI, sono Calogero Barba, Lillo Giuliana, Michele Lambo, Giuseppina Riggi, Salvatore Salamone, Franco Spena e Agostino Tulumello.  Costituiscono un gruppo di ricercatori nell’ambito della Scrittura Visiva e rappresentano un punto di riferimento siciliano  in Italia  che è noto come LA SCUOLA DI CALTANISSETTA.

Elenco artisti

FERDINANDO ACERBI FERNANDO ANDOLCETTI FEDERIGO ANSELMI MANLIO ARGENTI GIANNI BACINO CALOGERO BARBA MARCO F. BARDI PAOLO BARRILE MIRELLA BENTIVOGLIO PAOLO BERETTIERI WANDA BERTOCCHI CARLA BERTOLA TOMASO BINGA ANTONIO BOBÒ SERGIO BORRINI NORBERTO BOTTO TIZIANO CAMPI SARA CAMPESAN ROBERTO BURATTA CARLO CANE’ EMMA CAPRINI FRANCO CARROZZINI LUCIANO CARUSO BRUNO CASSAGLIA CATIA CASTELLANI DANIELA CESINO MARCELLA CHELOTTI CHOYOUNG-JA  COSIMO CIMINO PIERGIORGIO COLOMBARA GAETANO COLONNA MARIO COMMONE PHILIP CORNER ELISA CORSINI VALERIO CREMOLJNI LORENZO D’ANTEO GIANNELLA D’ARBO ANNA MARIA DATOLA STEFANO DAVETI MICHELE DE LUCA PINO DE LUCA ITALO DI CRISTINA CHIARA DIAMANTINI GIULIANO DIOFILJ MARCELLO DIOTALLEVI ANITA D’ORAZIO MARIA PIA PANNA RONCORONI VITTORIO FAVA DANIELE FERRARAZZO ANTONIO FLAMMINIO GIOVANNI FONTANA ENRICO GARAVALDI DELIO GENNAI MAURO GHIGLIONE LILLO GIULIANA COCO GORDON PIETRO GROSSI VITTORIA GUALCO ELISABETTA GUT ENRICO IMBERCIADORI OKI IZUMI NABUO KUBOTA MICHELE LAMBO ALESSANDRO LAPPERIER LEONAK ALFONSO LENTINI IVO LOMBARDI CARLO ALBERTO LONGARETTI ARRIGO LORA-TOTINO RUGGERO MAGGI SERGIO MALTAGLIATI MAURO MANFREDI LUCIA MARCUCCI FRANCO MARTERA STEUO MARIA MARTINI ROMANO MASONI EMANUELE MENNITTI PARAITO CLARA MILANI FABRIZIO MISMAS ANNA MORO-UN GIANLUCA MOTTO MAGDALO MUSSIO AURORA NATALE NADIA NAVA RITA NEGRI SERENA OLIVARI LUCIANO ORI MASSIMO PALAZZI GIANCARLO PAVANELLO GIUSEPPE PELLEGRINO GLORIA PERSIANI LAMBERTO PIGNOTTI ADELE PLOTKIN GIUSTINA PRESTENTO FRANCA PULITI GIUSEPPINA RIGGI GIAN PAOLO ROFFI FRIED ROSENSTOCK  LUCIANO ROMOU SALVATORE SALAMONE ROSEMARIE SANSONETTI ALBA SAVOI REGINA SILVEIRA VALERIO SIMINI BERTY SKUBER FRANCA SONNINO VITTORIO SOPRACASE ALBERTO SORDI RENZO SORELLA FRANCO SPENA UMBERTO STAGNARO MARKW.SUTHERLAND LUIGI TOLA ANNA TORELLI AGOSTINO TULUMELLO WALTER VALENTINI  MARIE L.VAN HISSENHOVEN MAURIZIO VANOU RODOLFO VITONE FRANCESCA VIVENZA WILLIAM XERRA

   

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