Cari amici, desidero chiarire un aspetto di fondamentale importanza per quanto riguarda un “evento” divulgato nella nostra città e in tutta la Sicilia come di notevole levatura. Mi riferisco alla mostra “Dalí – Viaggio Surreale nella Divina Commedia”, ospitata a Palazzo Moncada sede della Galleria Civica d’Arte organizzata a cura dell’associazione “Creative Spaces” di Caltanissetta.
Premetto che l’esposizione presenta oltre cento illustrazioni su carta della “Divina Commedia” riprodotte in multipli da opere originali in acquerello di Salvador Dalí.
L’operazione editoriale che diede vita originariamente alla riproduzione in altra tecnica di questi acquerelli fu realizzata in Francia (1959-1963) dagli editori francesi Joseph Foret e l’editore d’arte Les Heures Claires che fecero riprodurre le immagini degli acquerelli con la tecnica della stampa xilografica dal maestro stampatore Raymond Jacquet conun’edizione tirata in 4765 copie.
Della Divina Commedia di Dalí esiste anche una seconda edizione italiana realizzata daAdriano Salani Editore, Firenze/Roma nel 1964 con una tiratura di 2900 esemplari stampati nella stamperia Valdonega di Verona.
In sintesi delle famose tavole incise su legno trasposte dagli acquerelli di Dalí esistono 7665 copie e non “10 copie al mondo” come divulgato nei comunicati stampa a livello nazionale dagli organizzatori della mostra a Palazzo Moncada.
Tengo a precisare che la casa d’arte francese Les Heures Claires ancora oggi continua a stampare le riproduzioni in fogli sciolti in centinaia di copie con tecnica litografica immettendole sul mercato internazionale e dichiarandone la tecnica di riproduzione.
Per una eventuale verifica basta consultare il sito web della casa d’arte francese per capirne l’operazione commerciale in atto da quasi sessant’anni.
Nella mostra di Caltanissetta un pannello didattico posto all’ingresso contiene il testo introduttivo all’esposizione dove non viene dichiarata in nessun modo la provenienza editoriale delle stampe e nemmeno la tiratura dei multipli. Questa ed altre mancanze scientifiche, insieme all’immagine di Dalí nello stesso pannello inducono i visitatori a ritenere l’artista autore delle opere presenti in mostra.
Le suddette considerazioni fatte in rapporto alle opere “d’Après” portano alla conclusione che queste ultime non valgono il costo del biglietto richiesto. Altro doveroso appunto riguarda lo spazio pubblico dove è allestita la mostra, spazio concesso dal comune per fare cultura e che invece viene utilizzato da un’associazione per fare cassa.
Questa mostra ha certamente un valore divulgativo ma non intrinsecamente artistico in quanto opere riprodotte a stampa con una tiratura cosi alta non possono valere il pagamento di un biglietto d’ingresso intero di sei euro e l’ingresso a pagamento con biglietto ridotto a quattro euro riservato agli studenti di tutte le scuole del territorio nisseno. Le istituzioni scolastiche sono state invitate a partecipare richiamati dall’importante tema oggetto della rappresentazione artistica (la Divina Commedia di Dante) e dall’illustre nome dell’artista autore delle opere originarie (Salvador Dalí) del quale in realtà non si avverte la presenza.
Calogero Barba